domenica 18 gennaio 2015

20 parigini valgono più di 2000 nigeriani?

"At least 3.7 million people, including 50 world leaders, marched in anti-terrorism rallies in Paris and elsewhere in France on Sunday for the 12 people that was killed in an attack on the Paris satirical newspaper Charlie Hebdo. Look miles away to Nigeria where more than 2000 people were killed. No demonstration, not a single rally or world leader to condemn the attack in Nigeria by Boko Haram in what has been described as the deadliest attack in history.

Hollywood star, Boris Kodjoe questioned why world leaders are not concerned about Boko Haram. Osaseye agrees with Boris on this issue. But first, it starts with the people of Nigeria, then the leaders in Nigeria before the world. Nigerians are so quiet on this matter. It is as is." 
Dal blog http://osaseye.blogspot.it/2015/01/40-world-leaders-condemn-attack-in.html#.VLwRjtKG-Ex

E' proprio in occasione di simili tragedie che ci possiamo accorgere come i mezzi di comunicazione tradizionali (tv e giornali) non siano imparziali. Non raccontino i fatti, secondo la loro gravità, il loro giusto peso.
Con tutto rispetto alle vittime francesi... quello che sta accadendo in Nigeria è assai più drammatico. Interi villaggi distrutti, bruciati. Perchè? Perchè?
E' proprio quello che vorrei sapere...perchè tanta crudeltà tra poveri? O forse c'è lo zampino di qualche Potere o Nazione esterna?
E poi...chi mi sa spiegare cosa ci facevano Greta Ramelli e Vanessa Marzullo in Siria? 
Insomma...e la mia domanda è ancora più profonda e più universale...di chi mi posso fidare per conoscere la realtà dei fatti e poter dare il mio giudizio e il mio sostegno o sdegno?

giovedì 1 gennaio 2015

Appello a sostegno di papa Francesco

FERMIAMO GLI ATTACCHI A PAPA FRANCESCO





           
L’arrivo del Papa «venuto dalla fine del mondo» che assume il nome di Francesco presentandosi non come Pontefice Massimo, ma come Vescovo di Roma, provoca reazioni scomposte dentro la Curia vaticana che, falcidiata da scandali e corruzioni, considera il Papa come corpo «estraneo» al suo sistema consolidato di alleanze col potere mondano, alimentato da due strumenti perversi: il denaro e il sesso.
Dapprima il chiacchiericcio sul «Papa strano» inizia in sordina, poi via via diventa sempre più palese davanti alle aperture di papa Francesco in fatto di famiglia, di «pastorale popolare» e di vicinanza con il Popolo di Dio per arrivare anche – scandalo degli scandali – a parlare con i non credenti e gli atei.
Dopo lo sgomento di un sinodo «libero di parlare», l’attacco frontale di cinque cardinali (Müller, Burke, Brandmüller, Caffarra e De Paolis), tra cui il Prefetto della Congregazione della Fede, ha rafforzato il fronte degli avversari che vedono in Papa Francesco «un pericolo» che bisogna bloccare a tutti i costi.
Rompendo una prassi di formalismo esteriore, durante gli auguri natalizi, lo stesso Papa elenca quindici «malattie» della Curia, mettendo in pubblico la sua solitudine e chiedendo coerenza e autenticità. 

Come risposta all’appello del Papa, il giorno dopo, il 24 dicembre 2014, Veglia di Natale, scelto non a caso, il giornalista Vittorio Messori pubblica sul Corriere della Sera «una sorta di confessione che avrei volentieri rimandata, se non mi fosse stata richiesta», dal titolo «I dubbi sulla svolta di Papa Francesco», condito dall’occhiello: «Bergoglio è imprevedibile per il cattolico medio. Suscita un interesse vasto, ma quanto sincero?».

L’attacco è mirato e frontale, «richiesto», una vera dichiarazione di guerra, felpata in stile clericale, ma minacciosa nella sostanza di un avvertimento di stampo mafioso: il Papa è pericoloso, «imprevedibile per il cattolico medio». È tempo che torni a fare il Sommo Pontefice e lasci governare la Curia. L’autore non fa i nomi dei «mandanti», ma si mette al sicuro dicendo che il suo intervento gli «è stato richiesto». 

Ci opponiamo a queste manovre, espressione di un conservatorismo, che spesso ha impedito alla Chiesa di adempiere al suo compito «unico» di evangelizzare. Papa Francesco è pericoloso perché annuncia il Vangelo, ripartendo dal Concilio Vaticano II, per troppo tempo congelato. I clericali e i conservatori che gli si oppongono sono gli stessi che hanno affossato il concilio e che fino a ieri erano difensori tetragoni del «primato di Pietro» e dell’«infallibilità del Papa» solo perché i Papi, incidentalmente, pensavano come loro.

Noi non possiamo tacere e con forza gridiamo di stare dalla parte di Papa Francesco. Con il nostro appello alle donne e agli uomini di buona volontà, senza distinzione alcuna, vogliamo fare attorno a lui una corona di sostegno e di preghiera, di affetto e di solidarietà convinta.

La «svolta di Papa Francesco» non genera dubbi, al contrario coinvolge e stimola la maggioranza dei credenti a seguirlo con stima e affetto. Il ministero del Vescovo di Roma e la sua teologia pastorale suscitano speranza e anelito di rinnovamento in tutto il Popolo di Dio e il suo messaggio è ascoltato con attenzione da molte donne e uomini di buona volontà, non credenti o di diverse fedi e convinzioni.

Desideriamo dire al Papa che non è solo, ma che, rispondendo al suo incessante invito, tutta la Chiesa prega per lui (cfr. At 12,2). È la Chiesa dei semplici, delle parrocchie, dei marciapiedi, la Chiesa dei Poveri, dei senza voce, dei senza pastori, la Chiesa «del grembiule» che vive di servizio, testimonianza e generosità, attenta ai «segni dei tempi» (Matteo 16,3) e camminando coi tempi per arrivare in tempo.

Allo stesso modo, molti non credenti, atei o di altre religioni, uomini e donne liberi, gli esprimono pubblicamente la loro stima e la loro amicizia. La sètta di «quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re» (Luca 7,25) e non possono stare con un Papa di nome Francesco che parla il Vangelo «sine glossa».

Papa Francesco, ricevi il nostro abbraccio e la nostra benedizione.

 

Roma, 25 dicembre 2014 – Natale di Gesù


Comunità di San Torpete Genova, con Paolo Farinella, prete
Ornella Marcato e Fabio Cozzo, coniugi
«Una Chiesa a più voci» di Ronco di Cossato Biella, con Mario Marchiori, prete
Comunità Le Piagge Firenze, con Alessandro Santoro, prete
Noi Siamo Chiesa – Italia con Vittorio Bellavite, presidente
Aldo Antonelli, prete; Benito Fusco, frate
Luigi Ciotti, prete – Presidente di Libera
Centro Studi «Edith Stein» Lanciano, con Amedeo Guerriere, diacono e Carmine Miccoli, prete
Franco e Anna Borghi, coniugi; Luisa Marchini, laica
Beati i costruttori di pace, con Albino Bizzotto, prete
Associazione «Fraternità degli anawim» con Giovanni Cereti, prete

(Seguono altre 670 firme, per ora)

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